Mi piace molto improvvisare al tavolo, scatenare la fantasia, unire gli spunti lanciati dagli altri giocatori e trasformarli in elementi memorabili. Ma ci sono casi in cui la mole di elementi da inventare di sana pianta è davvero grande: ad esempio una situazione che personalmente trovo complessa da gestire su due piedi è l'inventarsi titolo e contenuto dei vari volumi di una libreria o biblioteca. Detto questo prenderò subito la tangente e parlerò di un argomento molto diverso da questa mia prima considerazione 😁
Questa personalissima opinione è nata in me dopo aver letto due i libri in particolare: Le città invisibili, ma sopratutto Il castello dei destini incrociati. Nel primo dei due vedo quella capacità di world building (ovviamente con finalità diverse e un differente pragmatismo rispetto agli scopi di un GM) e quel pizzico (non è vero, più che pizzico è una badilata) di suggestività e costruzione di estetiche oniriche che male non fa ad un GM ed ideatore di avventure
Ma la vera punta di diamante è Il castello dei destini incrociati. In questo libro Calvino utilizza le carte dei tarocchi per costruire i racconti dei vari personaggi: ciascun narratore infatti racconta la sua vicenda disponendo sul tavolo una serie di carte in sequenza, ma non solo: deve anche mantenere la disposizione lasciata dai narratori precedenti, da qui la locuzione destini incrociati.
Il testo è molto particolare e non adatto a tutti i palati, ma è indubbio il fatto che questo sistema di creare racconti sia una cosa di incredibile originalità, soprattuto per i tempi in cui fu scritto il racconto. E soprattuto tradisce una forte capacità di mettere assieme unire assieme i puntini, di creazione di ambienti e situazioni, e di reskin (una carta assume più significati a seconda della voce narrante) propria di un buon GM.
Questa particolarità mi ha fatto molto riflettere su temi tanto cari a noi GM quali la capacità di improvvisazione, lo storytelling e i generatori casuali. Le carte in effetti sono un oggetto molto interessante perché è multi-dimensionale per certi versi: molte carte hanno un numero, ma anche un seme, e per giunta le carte con le figure e gli arcani dei tarocchi hanno anche una componente grafica molto importante, con tanti elementi da interpretare ed utilizzare.
Per cui mi sono detto "voglio provare ad utilizzare lo stesso sistema di Calvino per generare elementi per le mie avventure". Ho quindi utilizzato la stessa disposizione che ho trovato all'interno del libro come dice drop table:
- La generazione è immediata: non ho impiegato nemmeno un minuto per ciascuna generazione, nemmeno 30 secondi ad essere onesti.
- Le carte utilizzato sono estremamente flessibili: si possono interpretare le figure come meglio si crede, per cui un fante può essere un giovane mago, un umile fabbro o uno scaltro ladro, un pò come quando guardando le nuvole ciascuno vede figure differenti.
- Lo strumento è in generale molto malleabile: si può utilizzare per creare praticamente qualsiasi cosa, PNG, hook narrativi, cittadine, elementi di un dungeon, retroscena ecc. ecc.
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